La Prevenzione

È ormai noto che i raggi solari, in particolare le radiazioni ultraviolette (UV) sia di tipo A che di tipo B, possono provocare danni cutanei distinguibili in danni acuti come l’eritema e danni cronici come il fotoinvecchiamento e la formazione di tumori cutanei.
Un’esposizione al sole ragionata e moderata permette di prevenire e limitare tali danni e di godere solo dei benefici del sole. La sensibilità della cute al sole dipende sostanzialmente dal colore della pelle. In base alla risposta della pelle al sole e alla pigmentazione della cute, degli occhi e dei capelli i caucasici si possono dividere in 4 fototipi:

  • Fototipo I: si scotta sempre e non si abbronza mai. I capelli sono rossi, gli occhi azzurri e la pelle molto chiara;
  • Fototipo II: si scotta sempre e si abbronza poco. I capelli sono biondi, gli occhi chiari e la pelle chiara;
  • Fototipo III: si scotta raramente e si abbronza gradualmente con tonalità dorata. I capelli sono castani, gli occhi verdi o castani e la pelle chiara;
  • Fototipo IV: non si scotta mai e si abbronza sempre e facilmente con tonalità bruna. I capelli sono neri, gli occhi scuri e la pelle olivastra;
  • I fototipi V e VI: corrispondono ai gruppi etnici a pelle scura (mongoli e negroidi).

Conoscere il proprio fototipo è importante per scegliere le adeguate misure protettive. Anche le pelli con fototipo alto hanno bisogno di protezione: anche se non si arrossano, subiscono ugualmente gli effetti a lungo termine di un’esposizione scorretta, come l’invecchiamento precoce della pelle e la formazione di tumori cutanei.

Raccomandazioni per una corretta fotoesposizione

  • Proteggere la cute dei bambini: l’esposizione al sole deve essere moderata, limitata alle prime ore del mattino e al tardo pomeriggio con l’applicazione di creme solari con protezione massima, cappello, maglietta ed occhiali;
  • Evitare di esporsi nelle ore centrali tra le ore 12 e le ore 16 ore in cui i raggi ultravioletti sono più intensi. Ricordarsi che le nuvole non arrestano i raggi UV (soprattutto a certe latitudini ed altitudini);
  • Utilizzare cappello e occhiali da sole con lenti omologate, in grado di filtrare gli UVA e gli UVB; Applicare una crema antisolare (anti UVB + anti UVA) ogni due ore circa e dopo ogni bagno. Per scegliere il fattore di protezione adeguato bisogna tenere presente il proprio fototipo e le condizioni di esposizione: considerare sempre in quale area geografica ci si sta esponendo, in quale periodo dell’anno e a quale altitudine. Prestare attenzione alle superfici riflettenti: neve, ghiacciai, acqua e sabbia che riflettono la luce solare facendo aumentare la quantità di raggi UV che colpiscono la pelle. Ricordarsi che si è sottoposti agli UV anche durante lo svolgimento di attività all’aria aperta indipendentemente dall’esposizione diretta e consapevole.
  • Ridurre al minimo l’uso di lampade abbronzanti;
  • Evitare l’esposizione solare se si utilizzano farmaci o cosmetici fotosensibilizzanti: alcune sostanze introdotte per bocca o applicate sulla pelle prima o durante l’esposizione solare possono provocare delle reazioni cutanee;
  • Evitare l’esposizione solare durante la gravidanza: in questa condizione è più alto il rischio di comparsa di chiazze cutanee iperpigmentate permanenti (melasma);
  • Bere molta acqua: durante l’esposizione solare è necessario bere tanto e spesso per evitare la disidratazione. Prestare particolare attenzione alle persone anziane, che hanno una sensazione di sete ridotta, ed ai bambini piccoli che si disidratano più facilmente.

Luoghi comuni da sfatare

  • “è normale arrossarsi al sole” Non è vero: l’arrossamento è espressione di una scottatura e quindi di un danno che si è verificato a carico della cute. Una buona protezione non comporta alcun arrossamento.
  • “con la protezione solare non ci si abbronza” Non è vero: un protettore solare, scelto in base al fototipo e alle condizioni di esposizione, consente alla pelle di abbronzarsi con gradualità e uniformità ma senza danni.
  • “una volta scottati ci si può esporre al sole senza protezione” Non è vero: l’assenza di protezione non farebbe altro che peggiorare la condizione di una pelle già danneggiata con i meccanismi di difesa in buona parte annientati. Se ci si è scottati è necessario evitare l’esposizione solare fino alla guarigione e poi riprendere molto gradualmente con le adeguate misure protettive.