Il melanoma, tumore maligno ad origine dai melanociti, è una neoplasia complessivamente rara ma in aumento progressivo durante gli ultimi cinquant’anni nella popolazione bianca di ogni parte del mondo; questa neoplasia, infatti, rappresenta il 2-3% di tutti i tumori maligni nel Nord Europa e in USA. La cute è la sede elettiva di origine del tumore. I melanomi maligni extracutanei, si riscontrano a livello delle mucose (ad es., congiuntiva, cavità orale, intestino, retto, vulva, vagina) e dell’occhio (melanoma uveale).
Studi epidemiologici hanno rilevato che negli ultimi vent’anni l’incidenza per questa malattia è praticamente raddoppiata.
Globalmente l’aumento di incidenza del melanoma è evidente in entrambi i sessi, mentre l’aumento del tasso di mortalità sembra in diminuzione, probabilmente a causa di una miglior educazione sanitaria che consente una precoce identificazione di lesioni con piccolo spessore e quindi più facilmente curabili con la chirurgia.
In Italia il tasso di incidenza è di circa 8-10 nuovi casi/anno ogni 100.000 abitanti.
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Il tasso più elevato di incidenza per melanoma è tuttora osservato in Australia e Nuova Zelanda (50 nuovi casi l’anno ogni 100.000 abitanti), il più basso in Giappone.
Nelle donne caucasiche la sede di localizzazione predominante è situata agli arti inferiori, nell’uomo bianco è invece al tronco.
Il melanoma è eccezionale nel bambino e si manifesta soprattutto sui grandi nevi pigmentati congeniti. Questa neoplasia è rara nell’età inferiore a 20 anni (< 4% di tutti i casi); il picco di incidenza è tra i 35 e i 50 anni e dopo tale età la frequenza diminuisce.
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